giovedì 17 marzo 2011

Rifelssioni sul movimento.........

Lotta, lotta, lotta……..

Ecco il gran quesito: è possibile portare il popolo alla ragione,
alla consapevolezza?
Dati, azioni, non sogni, non proclami.
Nella realtà è possibile?
L’esperienza s’allunga, episodi, storie, persone,
persone, centinaia di persone ascoltate; alcune quasi conosciute.
Movimento, cos’è un movimento? E’ l’unione non statica
di una moltitudine; è la marcia comune verso un obiettivo
comune. E’ insieme, pluralità, azione, impegno.
Quanta gente si è avvicinata, per i più disparati motivi.
Bisogno, opportunismo, impegno, moda o infatuazione
di un momento.
Cosa distingue queste categorie di persone,
cosa vogliono e cosa danno, chi sono?
Coloro che hanno bisogno son sempre i benvenuti ed
a loro son rivolti i nostri obiettivi ma bisogna tuttavia
ricordarsi che siamo un movimento fuori dalla logica
del potere e quindi non abbiamo posti di lavoro o case
da dare. Possiamo affrontare battaglie insieme,
dare appoggio legale e dar voce e spazio ad alcune storie
ma nulla più.
Poi ci sono gli opportunisti, quanti ne son passati,
si avvicinano, vedono cosa c’è da guadagnare,
fingono anche impegno ma poi li vedi sparire quando
hanno ottenuto ciò che volevano o quando capiscono
che non c’è nulla da ottenere.
Per tanti è una moda o fissa momentanea.
Arrivano con mille proposte, intervengono,
fanno domande, danno giudizi e poi quando vedono
che c’è da sudare, da lavorare, si volatilizzano con
una velocità incredibile. Questa categoria pur essendo
moralmente migliore di quella degli opportunisti è alla
fine dei conti più dannosa perché ti sfugge, perché i
suoi membri si presentano molto simili a quelli della
categoria che vedremo dopo, quella degli impegnati,
così ti ritrovi spesso a fidarti di loro ed a dargli dei
compiti che inesorabilmente vedrai inevasi.
Gli ultimi sono coloro che veramente vogliono impegnarsi.
Queste persone sono, a prescindere che siano del
movimento o meno, l’unica ed ultima speranza per tutte
le altre categorie. Ce ne son di tutte le età e di tutte le
provenienze, son pronti interessati e disponibili ad attivarsi
ognuno in base alle proprie peculiarità ed al tempo che
ha da dare. Su di loro è il peso intero della possibilità che
il popolo ancora ha di rialzarsi, di ripartire.
Quanto bisogno c’è di persone vere, pronte al sacrificio,
alla lotta, all’impegno. Persone che non si limitano ad
invettive vuote, a giudizi sparati dalla poltrona o a cliccare
mi piace su un link ma che sentono il bisogno di agire
realmente, di provar comunque a combattere una
battaglia che si sa già in partenza ardua.
Ovviamente quest’ultima categoria è la più piccola
come numero d’individui ma questo non vuol dire
che non può vincere, vuol solo dire che la forza da
mettere nella lotta deve esser sempre più grande.
L’impegno reale e costante è l’unica arma che può
abbattere persino la logica dei freddi numeri, che può
sovvertire un pronostico che sembra già scritto.
Queste lotte, questi storie, portano emulazione
e così si può crescere.
Ed allora cos’è un movimento? E’ l’unione di chi
vuol combattere, di chi si rende conto del baratro
in cui stiamo scivolando e che forse cadrà ma non
lo farà senza provar a vincere.
Quindi si può portare il popolo alla ragione?
La ragione ed i numeri dicono no ma noi non siamo
solo ragione e dati,quindi andremo avanti comunque,
sicuri che una battaglia anche se persa porta più gloria
di ogni agiata passività. Non vedere in che situazione
siamo, non accorgersi del crollo del nostro paese e del
futuro nostro e dei nostri figli è oramai impossibile,
quindi tutti quelli che non prenderanno posizione in
questi neri momenti saranno succubi e conniventi dei loro
stessi carnefici. Noi no!!! Noi andremo avanti, noi non
saremo complici di questo insano suicidio di massa.


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