venerdì 25 marzo 2011

........sul nucleare

Ci hanno per mesi bombardato di menzogne sul nucleare, sulla sua pulizia, sulla sua sicurezza.

Forum, dibattiti e sondaggi. E’ tutto bello, lindo, brillante. Poi un tremendo terremoto….. uno tsunami, un paese in ginocchio e sotto l’ulteriore minaccia atomica. Fusione, nubi radioattive, evacuazioni……….
Dove siete? Fautori del nucleare…..
Se vi domandano oggi cosa ne pensate, rispondete: “ in questo momento ci serve una pausa di riflessione”
No…..NO!!!!!!!!!!!
Quale pausa di riflessione, io ne voglio parlare proprio ora!!!!!
Ora dovete dirmi che è sicuro, ora non fra qualche mese o anno.
Voglio sentire i vostri discorsi sulla qualità delle centrali di terza o quarta generazione, che son gli stessi discorsi che hanno fatto quelli che hanno presentato la prima e la seconda generazione. Non credo che ai tempi abbiano presentato le centrali di prima e seconda generazione come non sicure……
Voglio sentirvi discutere sul come faranno regioni che non riescono a smaltire dei semplici rifiuti a smaltire le scorie(non smaltibili).
Vorrei vedere a quali virtuose ditte andranno gli appalti per la costruzione di queste sicurissime centrali e vorrei anche vedere a quali altre ditte sarà data la manutenzione.
Oggi la natura ci ha dato l’ennesima dimostrazione della nostra piccolezza, del nostro giusto peso nel sistema globale. Potremo inventare le più mirabolanti macchine, le più fantascientifiche leghe ma mai potremo sottrarci a certe calamità. L’uomo non può e non deve portare avanti una tecnologia che può distruggerlo. Il terremoto e lo tsunami son passati da giorni ma il Giappone non può ripartire serenamente, perché è ancora sotto la schiacciante minaccia nucleare….. Le centrali nucleari non si possono spengere mai e nessuno deve avere il potere di accendere una cosa che non si può spengere……
Quindi, parliamone oggi, oggi più che mai, perché le cose in questa società passano in fretta, perché domani ci scorderemo, perché tra guerre finte e inutili notizie, sposteranno l’attenzione. E’ così che fanno, si prendono una pausa per riflettere……….
Non dobbiamo permetterglielo, nessuno può decidere per noi quando e come parlare di certe cose.
Teniamo alta l’attenzione da qui al referendum perché non cederanno facilmente, non si arrenderanno a perdere i loro lauti guadagni.

giovedì 17 marzo 2011

la forza di andare avanti!!!

Una mattina come tante……………il bello del traffico di
Roma è che ti permette di sentire molta musica.
Mi cullo tra smog e nevrosi in un Max Gazzè d’annata.
Ufficio, apro le mail……….

Caro MpR………….ho perso il lavoro, sono alla canna del gas!!
Caro ………..ho una famiglia numerosa ed abbiamo lo sfratto!!!
…………non posso farmi una famiglia perché non trovo lavoro
……………………le nostre case crollano e nessuno ci sente
……….non posso pagare le cure di mio figlio……………
Roma……povera Roma, poveri noi.
Ci stanno togliendo la vita presente e futura, non ci danno
case ma centri commerciali e chiese; non ci danno ospedali
e scuole pubbliche ma cliniche e scuole private; le nostre
strade periferiche invase da droga, prostituzione e degrado,
le vostre del centro controllate e pulite. Non ci son poliziotti
nelle nostre stazioni sperdute ma ce ne son a bizzeffe intorno
alle vostre(nostre) macchinine blu. Perché!!!!!
Ditemi perché un ragazzo che viene trovato con 10 gr di
fumo è rovinato e voi non pagate mai??? Mi ha scritto un
uomo disperato che rischia di perdere l’affidamento
di un figlio per 2 canne!!!!!!
Maledetti!!!!! Assunzioni facili per i vostri amici e parenti
………….ho una bella mail di un ragazzo di 32 anni con
moglie e figlio a carico, costretto a dimettersi per mobbing
ed invalido al 50% che per dei cavilli pazzeschi non ha ne
invalidità, ne disoccupazione e nemmeno il sostegno per il figlio!!!
Volete radere al suolo un quartiere (torbellamonaca)
per rifarlo fare ai vostri amichetti, cubature su cubature,
ho per voi la mail del comitato di un quartiere che ha solo
una strada che spesso si allaga e restano fuori dal mondo,
non hanno negozi e servizi ed alcuni neppure le utenze base
come acqua ed elettricità!!!
Pronto!!!! Pronto !!!! c’è nessuno, trovate un po’ di spazio
tra un festino e l’altro, tra un intrallazzo e l’altro tra uno dei
vostri troppi lussi e l’altro. Ma a chi grido?.....chi sto chiamando?
.........voi siete irrecuperabili, con voi non c’è più speranza.
Siete passato, vecchi quasi putrefatti, il tempo che vi manca
è quello necessario alla massa per capire che può riprendersi
ciò che gli spetta. Non so quanto sia bassa l’asticella della
sopportazione degli italiani ma presto o tardi sarete distrutti
dalla vostra stessa ingordigia, in alcune parti del mondo
stanno cominciando………..
Un’ultima mail………..Ciao MpR grazie per il vostro
impegno, siamo con voi!!!!
Allora vale la pena andare avanti………………..

Rifelssioni sul movimento.........

Lotta, lotta, lotta……..

Ecco il gran quesito: è possibile portare il popolo alla ragione,
alla consapevolezza?
Dati, azioni, non sogni, non proclami.
Nella realtà è possibile?
L’esperienza s’allunga, episodi, storie, persone,
persone, centinaia di persone ascoltate; alcune quasi conosciute.
Movimento, cos’è un movimento? E’ l’unione non statica
di una moltitudine; è la marcia comune verso un obiettivo
comune. E’ insieme, pluralità, azione, impegno.
Quanta gente si è avvicinata, per i più disparati motivi.
Bisogno, opportunismo, impegno, moda o infatuazione
di un momento.
Cosa distingue queste categorie di persone,
cosa vogliono e cosa danno, chi sono?
Coloro che hanno bisogno son sempre i benvenuti ed
a loro son rivolti i nostri obiettivi ma bisogna tuttavia
ricordarsi che siamo un movimento fuori dalla logica
del potere e quindi non abbiamo posti di lavoro o case
da dare. Possiamo affrontare battaglie insieme,
dare appoggio legale e dar voce e spazio ad alcune storie
ma nulla più.
Poi ci sono gli opportunisti, quanti ne son passati,
si avvicinano, vedono cosa c’è da guadagnare,
fingono anche impegno ma poi li vedi sparire quando
hanno ottenuto ciò che volevano o quando capiscono
che non c’è nulla da ottenere.
Per tanti è una moda o fissa momentanea.
Arrivano con mille proposte, intervengono,
fanno domande, danno giudizi e poi quando vedono
che c’è da sudare, da lavorare, si volatilizzano con
una velocità incredibile. Questa categoria pur essendo
moralmente migliore di quella degli opportunisti è alla
fine dei conti più dannosa perché ti sfugge, perché i
suoi membri si presentano molto simili a quelli della
categoria che vedremo dopo, quella degli impegnati,
così ti ritrovi spesso a fidarti di loro ed a dargli dei
compiti che inesorabilmente vedrai inevasi.
Gli ultimi sono coloro che veramente vogliono impegnarsi.
Queste persone sono, a prescindere che siano del
movimento o meno, l’unica ed ultima speranza per tutte
le altre categorie. Ce ne son di tutte le età e di tutte le
provenienze, son pronti interessati e disponibili ad attivarsi
ognuno in base alle proprie peculiarità ed al tempo che
ha da dare. Su di loro è il peso intero della possibilità che
il popolo ancora ha di rialzarsi, di ripartire.
Quanto bisogno c’è di persone vere, pronte al sacrificio,
alla lotta, all’impegno. Persone che non si limitano ad
invettive vuote, a giudizi sparati dalla poltrona o a cliccare
mi piace su un link ma che sentono il bisogno di agire
realmente, di provar comunque a combattere una
battaglia che si sa già in partenza ardua.
Ovviamente quest’ultima categoria è la più piccola
come numero d’individui ma questo non vuol dire
che non può vincere, vuol solo dire che la forza da
mettere nella lotta deve esser sempre più grande.
L’impegno reale e costante è l’unica arma che può
abbattere persino la logica dei freddi numeri, che può
sovvertire un pronostico che sembra già scritto.
Queste lotte, questi storie, portano emulazione
e così si può crescere.
Ed allora cos’è un movimento? E’ l’unione di chi
vuol combattere, di chi si rende conto del baratro
in cui stiamo scivolando e che forse cadrà ma non
lo farà senza provar a vincere.
Quindi si può portare il popolo alla ragione?
La ragione ed i numeri dicono no ma noi non siamo
solo ragione e dati,quindi andremo avanti comunque,
sicuri che una battaglia anche se persa porta più gloria
di ogni agiata passività. Non vedere in che situazione
siamo, non accorgersi del crollo del nostro paese e del
futuro nostro e dei nostri figli è oramai impossibile,
quindi tutti quelli che non prenderanno posizione in
questi neri momenti saranno succubi e conniventi dei loro
stessi carnefici. Noi no!!! Noi andremo avanti, noi non
saremo complici di questo insano suicidio di massa.


Taci crebroleso padano!!!!!!!

Ancora….Ancora lui, il senatur, Umberto Bossi l’uomo che
nemmeno la morte ha voluto, torna ad insultarci.

Tu piccolo cerebroleso a capo di una truppa
di decerebrati, di ignoranti.
Tu corrotto padre di un asino pluri bocciato
che siede in consiglio regionale.
Tu che sbavi quando parli.
Tu, faresti meglio a tacere prima di ritrovarti in una
situazione più grande di te.
Non possiamo più abbassare la testa, abbozzare ai continui
beceri attacchi di questo relitto umano.
Il grande Alemanno non ha di meglio da dire se non un :
”Berlusconi deve intervenire”
Ma a che punto siamo? Ma che sindaco sei?
Tu sei il primo cittadino di Roma, capisci cosa vuol
dire essere il primo cittadino di Roma?
L’onore e l’importanza del tuo ruolo, vengono umiliate
dalla tua debolezza, dal tuo continuo nasconderti.
Vi dico di nuovo che dovete ringraziare il vostro dio
se fino ad ora vi abbiamo guardato come si guarda un
piccolo parassita fastidioso ma, ricordate un giorno
potrebbe venirci voglia di grattarci e per voi sarebbe dura.
Le istituzioni vi permettono di insultarci, vi permettono
di insultare la capitale d’Italia. Questo deve finire,
solo da noi può essere accettata una situazione del genere,
fatela finita o pagherete tutto, ricordatevi chi siete,
rientrate nei vostri ranghi o vi schiacceremo come si fa
con gli insetti vostri parenti stretti.
Finora noi Romani abbiamo accettato di tutto ma la festa è
finita, siete quattro scemi, quattro pagliacci privi di ogni
memoria storica e di ogni forma di cultura che inneggiano
ad una terra che non c’è , non c’è mai stata e mai ci sarà.
Mi rivolgo a tutti quelli che non ce la fanno più, a tutti
quelli che si sentono ribollire il sangue nelle vene per
tutti gli attacchi ed i soprusi che ci arrivano da queste bestie.
Uniamoci e difendiamoci da soli tanto nessuno lo farà per noi.
Facciamo in modo che paghino, facciamo si che
non possano più metter piede nella nostra città.
Abbiamo una forza inespressa incredibile è ora di ritornare
ad usarla, è ora di riprendere in mano la nostra vita e
la nostra città. Ci stanno togliendo tutto casa, lavoro e
futuro ed in più c’insultano anche. Basta!!!!
Uniamoci e combattiamo

Giornalismo, servilismo e deontologia

Mentre assaporavo il mio cappuccino mattutino mi sono imbattuto,
mio malgrado, in un servizio sul nucleare del tg 5.
Il giornalista dopo aver tessuto sperticate lodi su questa pulita
e redditizia energia, si è buttato in dichiarazioni tipo:
“ L’Italia votò no solo perché il referendum fù molto
vicino alla tragedia di Cernobyl, a mente lucida, non
sarebbe successo!!” e ancora “ Oggi le centrali son sicurissime,
bisogna solo farlo capire alla gente impreparata
” Chi è costui? Chi è questo ignorante?!!
L’informazione in Italia è ad un livello talmente basso che la
vergogna di appartenere a questo paese aumenta di giorno in
giorno.
Tutte le menti libere sanno cos’è il nucleare; tutte le menti pulite
sanno che non è affatto pulito; tutte le menti oneste sanno che
non è redditizio energeticamente. Ma loro, pagati ed ammaestrati
parlano di una cosa che probabilmente neppure conoscono,
che neppure lontanamente hanno mai studiato. A loro basta
che il padrone ordini e sarebbero pronti a dire che Hitler era
un filantropo e Gandhi un guerrafondaio. Sempre in ginocchio
davanti al padrone, sempre, con la lingua ben allenata, pronti a
leccar qualche culo potente. Questi ignoranti non sanno
neppure cosa è una scoria radioattiva, non conoscono le
percentuali di produzione energetica mondiali, non hanno
mai letto( ma leggono mai?) un rapporto sul nucleare
effettuato da fonti libere. L’unica cosa che conoscono è
la voce del padrone, quella si, la riconoscerebbero anche
in mezzo ad un milione di voci e per essa e per ciò che ne
consegue sono pronti a mettere sul piatto il loro destino e
quello dei propri figli. Siete dei servi sciocchi, dei giullari
di corte il vostro onorato mestiere grida vendetta e con
lui ogni piccolo rimasuglio di coscienza che vi parla.
Il cittadino medio non ha armi contro questa informazione,
contro questa mistificazione della realtà.
La supposta nucleare è pronta ed indovinate
nel culo di chi andrà………….

Sulla fine della nostra società

La storia ci insegna che gli esseri umani si uniscono nel bisogno,
quando non hanno stabilità. Come fecero gli europei nel nuovo
mondo, come fecero gli italiani che migravano e si univano in
comunità e come hanno fatto e faranno altri popoli nella storia.
Si uniscono , si rafforzano e poi una volta superata la necessità
impellente, cominciano a pensare ognuno per se.
La stabilità momentanea raggiunta con l’unione e la fatica,
sembra, agli occhi degli uomini stabilissima e non capiscono
che essa altro non è che il frutto della costruzione unitaria e
armonica della società, cosa che deve continuare, pena
la cessazione del processo di crescita globale e la inesorabile
e lenta morte di un tipo di comunità.

La povertà, la voglia di benessere portano gli individui a
rinunciare a delle libertà o opportunità di sviluppo singoli,
in favore di una prosperità più diffusa. La classe, la etnia o
la civiltà avanzata, perde pian piano capacità e conoscenze
lavorative, donandole di fatto ai nuovi arrivati.
Basta guardarsi intorno e vedremo che i nostri pizzettari
son quasi tutti del Maghreb; le frutterie sono oramai cosa
del Bangladesh; oggettistica, ristorazione e abbigliamento
vanno ai Cinesi; Muratori, badanti e mano d’opera agricola
e pulizie varie sono per la gente dell’est. Ci ritroveremo
presto a non saper fare nessun lavoro manuale, avremo
veramente bisogno di loro, non saremo più in grado di
badare a noi stessi. Noi dietro ad inutili scrivanie e loro a
costruire il nostro paese ma, prima o poi se lo prenderanno
e non perché sono cattivi, non ce lo ruberanno mica,
saremo noi a donarlo loro. Il percorso è ovvio e scoperto,
strano è che i nostri padroni con la conoscenza storica
che abbiamo oggi, non facciano nulla per salvare la nostra
civiltà, la nostra cultura.
Che le civiltà antiche cadessero per lusso e noia può esser
giustificato per via della non conoscenza di alcuni dati ma,
che la stessa sorte tocchi a noi che studiamo la storia fin da
bambini e che sappiamo bene come vanno le cose, è ridicolo.
Quello che la storia ci da è un indizio prezioso, sta ai nostri
governanti metterlo in pratica. L’individualismo assoluto
verso cui andiamo, porterà inevitabilmente alla fine della
nostra cultura, non ci può essere progresso se non si da
almeno una parte di noi alla comunità, all’insieme.
Una società, una cultura è come un organismo, è vivo fin
quando ogni sua parte batte e si muove per il tutto.
Se non c’è unità, se non si va all’unisono la società muore,
si estingue. Questa è la sorte della nostra società se i nostri
governanti non si decidono ad alzare la testa dal ricco piatto
in cui mangiano, guardarsi intorno ed a governare veramente.
Questo è impossibile visto che quella che dovrebbe essere
la classe eletta dei migliori è nel nostro paese talmente corrotta
ed incapace da non poter, neppure volendo, metter freno
al danno da lei stessa causato. Vorrei fosse chiaro il fatto che
il mio non è assolutamente un attacco xenofobo ma solo la
volontà che quello che è il mio mondo, il mio modo di vivere,
le tradizioni di una vita e di tante vite non spariscano. Non è
una lotta interrazziale ma una lotta interna ad una stessa società,
la nostra. Il nostro mondo deve dimostrare di voler vivere,
di saper essere produttivo e non solo dal punto di vista
meramente economico ma nella morale, nella cultura.
Cosa è vivo nella nostra società?
Ritornando al discorso iniziale, l’unica via d’uscita è quella
di comprendere che siamo di nuovo nella situazione di bisogno,
si deve tornare ad unirsi, si deve tornare a ragionare anche
con il NOI e non sempre e solo con l’IO.
Se la prova che è questo periodo nero, non farà rinascere in
noi l’idea stessa di comunità, di unità d’intenti, di appartenenza,
allora vorrà dire che non ci sarà nulla da fare per la nostra società.

Quelli a cui il mondo è precluso........sfoghi dal basso ceto

Maledetto mondo per noi rinchiusi
In doveri e in orari per tutti i soprusi
Maledetto e scabroso mondo ottuso
La mia vita astratta attirata dal volo precluso
Odio il mondo ed il mio guardarlo sempre da lontano
In disparte ingannato e con le mani in mano
Iniquo mondo ti odio e detesto per la mia assenza
Bramo nonostante sia impossibile la tua presenza
Di brama vive da sempre chi non ha nulla
La sua vita sfida il cielo ma fa la fine dei una bolla
Piango invano per noi popolo assonnato
Inutilmente e stupidamente da se stesso soggiogato

Quel che non sopporto

Detesto chi con la sua 600 parcheggia e prende tre posti,
“...........chi se ne frega degli altri!”

Non sopporto chi costeggia la coda e rientra all’ultimo
“...........scemi voi che fate la fila !!”
Odio chi lascia la macchina in doppia fila per l’aperitivo
“.......e che perdo tempo a cercar parcheggio !!”
Mi fa schifo chi ti passa avanti in frutteria e dice
“ ops non mi ero accorto della fila”.
Mi fai ribrezzo tu che cavalchi giuste battaglie per bassi fini .
Mi disgusti tu capopopolo illusorio e rivoluzionario virtuale .
Non ti sopporto con la tua giacca piena di medaglie finte,
come finta è la tua morale.
Quanto odio la gente che fa finta di niente,
da giudizi da un divano e non impegna la mente.
Odio gli ex sessantottini, oramai omologati,
è difficile protestare da normali impiegati.
Odio gli ex fascisti e squadristi con la loro deriva democristiana .
Mi fate schifo voi dei centri sociali
sempre pronti a protestare e mai a lavorare .
Mi fate schifo voi della estrema destra
ancora con la patria, con l’onore e la razza.
Odio chi non affronta i problemi di questa merda di mondo,
aspettando che siano sempre gli altri a farlo .
Detesto chi non lotta, non tanto per se ma per suo figlio .
Non sopporto chi accetta tutto questo e non sogna di meglio .
Detesto chi subisce da sempre e non alza la testa,
e che accetta ogni giorno una falsa promessa.
Mi fa schifo chi dice “ non si può più cambiare “
troppo duro ammettere che non si vuol più lottare .
Tutti muti e silenti accettate la piaga ma,
l’accetta a quei boia voi l’avete data .
In un mondo ovattato state morendo,
voi non protestate per questo fardello.
D’altra parte se non erro ci sono ancora
Amici ed il grande fratello .

Le Pseudo scienze 2 : L'ECONOMIA

Come tutte le scienze o pseudo tali che studiano dei comportamenti
umani, anche gli studiosi di economia, sono caduti nell’errore di poter
schematizzare o rinchiudere in regole la totalità delle scelte umane.
Il comportamento umano è la cosa più eterogenea che c’è al mondo.
Quando si vuole rappresentare il movimento in uno schema, l’unico
risultato che si può avere è quello di ritrovarsi a studiare un solo
fotogramma e dover spiegare un intero film.
Anche questa scienza, che se bene usata sarebbe cardinale per la
nostra società, ha avuto la stessa degenerazione di molte sue sorelle
dopo il cambio virtù-utile.
Se andiamo a vedere uno qualsiasi dei comportamenti umani,
noteremo che esso, varia nel tempo, cambia, cessa, si sviluppa,
non c’è comportamento umano rimasto sempre uguale nel corso
della storia.
L’uomo deve capire che può schematizzare solo il certo,
per l’imponderabile deve limitarsi a raccogliere informazioni e
descrivere. L’essere umano è passato, nella sua storia economica,
dal paleo comunismo delle prime comunità al baratto ed al denaro,
quindi i sistemi economici sono stati adottati in base alle necessità
del momento e lasciati quando questi erano oramai inadeguati per la
società che evolveva.
Poi si è arrivati al denaro e tutto si è bloccato, questo sarebbe
impossibile nella normale evoluzione umana, a meno che questo
sistema non sia incredibilmente caro ai nostri padroni, incredibilmente
favorevole alla loro eterna prosperità,tanto da tenerlo in vita
artificialmente. Il denaro è nato per ovviare problemi contingenti come
l’impossibilità nel portarsi sempre appresso il bestiame o il raccolto
da scambiare, per permettere una certa forma di risparmio,
per facilitare gli scambi, insomma per porre rimedio ai problemi che
l’ormai inadeguato baratto aveva evidenziato.
L’avvento del denaro è stato necessario e salutare per la razza umana,
ma oramai esso è inadeguato, l’uomo oggi è totalmente cambiato,
le sue conoscenze tecnico scientifiche sono enormemente superiori,
il sistema economico basato sulla moneta, sia essa reale o virtuale,
viaggia ad una velocità che non è la sua, il denaro non è studiato per
personeche possono far affari da posti lontanissimi, l’accorciarsi delle
distanze,ha fatto si che la sproporzione ricchi-poveri sia oggi
insostenibile. Un ricco del passato non poteva fare quello che si può
permettere un suo pari odierno, non poteva investire sui mercati esteri,
non poteva creare imprese lì dove la mano d’opera costava meno
(non perché proibito, ma perché il mondo era allora molto più grande
ed i trasporti molto più cari e pericolosi), poteva si in alcune epoche
avere degli schiavi ma mi sembra che quelli ci siano anche oggi.
Il sistema economico basato sul denaro ha sviluppato un cancro
inguaribile, l’accumulo .
L’accumulo ha portato gli uomini a non avere una competitività
diffusa, ovvero la grande diversità di basi di partenza ha fatto si che
la stragrande maggioranza degli individui non entri attivamente nella
evoluzione della società, troppi individui vengono lasciati languire
nelle loro difficoltà materiali e un numero troppo esiguo di fortunati
ha nelle sue oramai troppo curate mani, e dunque inadatte al lavoro
ed al sacrificio,il destino della nostra specie.
La figura è quella di un animale con molte zampe che si ostina a
camminare su una sola di esse.
Si può accettare che un uomo scaltro possa arrivare ad avere nel
corso della sua vita un patrimonio enorme, non si può invece accettare
che si nasca già con esso e con tutto quello che ne consegue.
La proprietà privata va rivista, i parametri di trasmissibilità dei
patrimoni vanno ridiscussi , la nostra società non può più permettersi
di rimanere ingabbiata in apparati oramai superati, apparati che sono
stati utili nell’infanzia della specie umana, ma se veramente vuoi
goderti una passeggiata in bici, devi togliere le rotelle che in passato
ti avevano aiutato .
L’uomo deve imparare a smitizzare le sue istituzioni, a desacralizzare
dei mezzi, la società è mobile e dunque le sue istituzioni devono essere
mutevoli, sono dei mezzi ed in quanto tali quando vecchi ed inadatti
vanno sostituiti.
Un danno incalcolabile è stato fatto dagli inventori del libero mercato
e da quell’Adam Smith creatore del concetto di mano invisibile.
Secondo questo bizzarro concetto, il mercato non può avere
squilibri in quanto questa fantomatica mano invisibile accorda
sempre magicamente domanda e offerta creando stabilità.
Tutto semplice come in uno schema, come se il mercato fosse
una unità ontologica,come se non fosse formato da uomin ,
come se fosse incorruttibile ed immutabile.
Grandi menti tutte prese a studiare come cresce la domanda
o l’offerta come fossero le contrazioni di un parto, come se
fossero scientificamente prevedibili, quanto tempo sprecato.
La domanda è dove finisce la stupidità e dove inizia la genialità
di queste menti ,io penso siano sottilissime ed avidissime,
pronte a creare sistemi ad uso e consumo dei potenti.
E’ ora di dire che se un prezzo sale vertiginosamente non
è per un chimerica legge di mercato ma per l’avidità crescente
dei padroni del capital, questi sono disposti a tutto pur di
arricchirsi ancora di più, pur di incrementare i loro già
indecenti patrimoni. Ci dicono di non comprare merce di
fabbricazione cinese, perché non in regola con le norme di
produzione, di sicurezza dei lavoratori,poi basta entrare in un
qualsiasi cantiere italiano per rendersi conto che le norme
di sicurezza non sono mai applicate(personalmente ho lavorato
in più di dieci cantieri diversi e non ne ho visto mai uno in regola.);
ci dicono di non comprare la suddetta merce che costa meno
perché lì i lavoratori sono sfruttati e sottopagati, quindi le merci
dei paesi “civili” non possono avere lo stesso prezzo,
poi vediamo che il nostro paese ha una percentuale di lavoro
sommerso e precario altissima ed inoltre i detentori del capitale
non esitano un istante a spostare intere aziende nei paesi
sottosviluppati per pagare di meno la mano d’opera.
Se io vedessi questi imprenditori languire nella fame o sull’orlo
di un baratro, potrei anche accettare i loro comportamenti,
ma il problema,e qui la tv ha un ruolo positivo, è che loro non è
che hanno molto, hanno tutto e non si vergognano di mostrarlo
ad un popolo sempre più povero e che per loro
fortuna è così stupido da nutrirsi ancora di mere immagini.
In Italia il posto fisso è ormai una pia illusione, dicono che i
datori di lavoro non possono mettere in regola i lavoratori
perché le tasse sono troppo alte, poi comprano tutti auto
aziendali, fanno salutari soggiorni termali, stipulano contratti
telefonici agevolati ecc., dissanguando le casse dell’erario.
La storia delle tasse troppo alte è ridicola, se lo stato avesse
delle entrate corrispettive al numero dei reali lavoratori,
cioè se non ci fosse lavoro nero, le tasse sarebbero
enormemente più basse, non serve un genio dell’economia
per dirlo .Una volta facevo notare ad un mio datore di
lavoro la castrante situazione di trentenne senza posto fisso,
l’impossibilità di avere un mutuo e di conseguenza una casa,
l’impossibilità di sposarsi ed avere figli, ricordo ancora il suo
sguardo comprensivo mentre mi diceva che non poteva
mettermi in regola perché non ce la faceva più ad andare
avanti e partiva per la sua casa al mare con il suo Cayenne turbo.
Il denaro in circolazione è quello, non se ne può creare a volontà,
se lo prendono tutto loro non né resta per lo stato e per il povero,
questo è lapalissiano. Quando parlo di stato intendo le attività dello
stato, sanità, rete stradale e ferroviaria ecc, non dell’organigramma
dello stato, per quello non ci si deve preoccupare, vive benone
insieme ai suoi amici imprenditori alla/sulle nostre spalle.
Come ho già detto l’accumulo, facilitato dalla moderna tecnologia,
ha reso il denaro inadeguato per la nostra società
e per il suo sviluppo, l’avidità dei pochi ricchi, sta spingendo
sempre più in basso il resto del mondo, chiunque abbia studiato
un po’ di storia sa che quando un sistema si esaurisce,
deve essere cambiato, pena stravolgimenti rivoluzionari
imponderabili. Non credo di poter fare previsioni temporali,
dieci, cento, mille anni ma è ineluttabile che un giorno quando
la situazione sarà ormai insostenibile le teste torneranno a cadere,
è la storia che lo insegna.
So già che i grandi studiosi di economia bolleranno il mio
discorso come semplicistico e populista e saranno pronti
a portare a loro favore centinaia di grafici e tabelle,
già grafici e tabelle inventate dall’uomo, non si rendono
neppure conto di venerare una identità che non c’è,
una legge che non è una legge, una scienza che non è una
scienza ma un insieme di artefatti umani, sono disposti
persino ad andare contro l’evidenza pur di salvare le loro
leggi, le loro statistiche, i loro dogmi.
Una residenza a San Marino, a Campione d’Italia o in altri
paradisi fiscali, non si nega a nessuno, miliardi di euro
che fuggono dal nostro paese, scalate in borsa garantite
dalle banche tramite i nostri risparmi, le stesse banche che
poi ti rifiutano i mutui perché non hai garanzie.
Enormi catene di scatole cinesi per pagare meno tasse,
società controllata, società controllante, holding, no profit
ecc., grandi manager che dichiarano quanto un operai,
baby pensionati e vitalizi. La lista potrebbe continuare
ancora ma preferisco fermarmi, l’intento è raggiunto,
non credo ci sia bisogno di altro per dimostrare la falsità
ideologica e morale dell’economia moderna .I ricchi
godono di tutto e gli economisti vogliosi di qualche briciola
sono lì proni e pronti a creare leggi a loro uso e consumo,
leggi che mantengano questo stato di cose, cosa mai
potrebbero fare con le loro aride vedute in un mondo giusto,
un mondo che non avrebbe il minimo bisogno di loro.
Oggi le grandi decisioni mondiali vengono prese solo
dalle grandi holding, gli stati più ricchi, di conseguenza
hanno in mano le redini del mondo.
Mi si potrebbe obiettare che le grandi industrie dei paesi
ricchi sono comunque Il frutto di una abilità, dunque rientrano
nell’ambito della meritocrazia, ma è fin troppo facile
rispondere che se a queste grandi figure finanziarie togli le risorse
energetiche prese dai paesi non sviluppati, la mano d’opera
degli stessi paesi, i mercati degli altri paesi, alla fine resta
solo la nuda verità, comanda chi ha il capitale.
E’ possibile che un uomo che si definisce civile, possa
permettere che la ricchezza di uno stato si basi esclusivamente
sul denaro, non sul territorio, non sulla cultura, non sulla forza
lavoro ma solo sul denaro?.
Può l’uomo moderno avere tutte queste difficoltà per mantenersi?
Può essere così dura? Può essere giusto l’enorme dislivello
di tenore di vita che c’è fra gli uomini?
No non lo è, e cosa si può fare?
Cominciamo col dire che è improponibile ogni forma di piano
di redistribuzione chi ha non da, capiamoci intendo chi ha tanto,
e non lo si può obbligare in democrazia, dunque il problema
va risolto guardando altrove. Il sistema economico odierno non
è migliorabile, esso va cambiato totalmente .
Non voglio addentrarmi nella descrizione tecnica di un nuovo
sistema economico, l’unica cosa importante da dire è che
esso dovrà essere meritocratico e bilanciato, dove bilanciato
indica il fatto che anche chi impossibilitato nel meritare possa
vivere degnamente e viceversa anche il più virtuoso,
pur innalzandosi come è giusto non lo faccia tanto da uscire
dall’equilibrio complessivo. E’ inutile dire che il cambio di sistema
economico non è attuabile, o meglio non ci permetteranno mai
di attuarlo, come ho detto prima, questo ineluttabile cambio,
non avverrà pacificamente, la lotta sarà lunga e dura,
 i nostri avidi padroni ringhieranno e si dimeneranno
molto prima di mollare l’osso, ma questo avverrà,
 prima o poi avverrà.

La lotta laterale

Nella situazione odierna è impossibile per qualsiasi gruppo, movimento o entità, lottare in campo aperto contro la nostra classe politica. Oggi la classe politica, quella imprenditoriale e quella dei padroni dei vari media, sono talmente cointruse da formare un blocco granitico non attaccabile mediante canoni normali. Imprenditori\politici, politici \padroni di tv e giornali, giornalisti \politici. Un campionario di personaggi fortissimi per arrivare in fine al grande capo che racchiude in se le tre figure: politico, imprenditore e padrone di vari media.Come è mai possibile batterli, si fanno le leggi, si finanziano le imprese e si coprono con i media, la situazione è castrante. Nessuna lotta giusta sarà appoggiata dai nostri politici, aiutata economicamente dagli imprenditori ed avrà la rilevanza che merita sui mezzi d’informazione, possiamo scordarcelo. In più sottolineo ancora una volta l’incredibile sottomissione pressoché totale del popolo alla tv e derivati vari. In questa situazione l’unica vera lotta da fare è quella laterale, non è possibil, per ora, cambiare il loro tipo di società e la mente assonnata dei loro sudditi. Ogni anno i Comuni, le province e le regioni, propongono iniziative interessanti per il sociale ma, queste non vengono pubblicizzate, restando di fatto sconosciute ai più. Ci sono varie proposte di re-abitat, cioè, rivitalizzare ambiti abitativi vari, da palazzi a casolari rurali, che se studiate e seguite possono offrire possibilità di trovare casa e lavoro a molti individui. Il compito di una forza che vuole aiutare la gente è quello di prendersi la responsabilità di rendere pubbliche queste iniziative ed aiutare gli interessati a riunirsi per raggiungere i numeri necessari per poterne usufruire, dovremmo studiare le loro leggi ed iniziative per usarle a favore del popolo. E' oggi praticamente impossibile far passare una legge che favorisca la gente comune si può però, studiando bene, usare quelle che ci sono . Una volta aiutati i primi gruppi, una volta dimostrato che si fa sul serio, il passaparola sarà la nuova pubblicità, l’unica possibile per chi è fuori dal circolo. La nostra dovrà essere una lotta d’impegno, sul territorio, a contatto con la gente. Se riusciremo in questo intento, la gente ci conoscerà e saremo sempre di più. Ci sono nella nostra città e intorno ad essa, numerosi luoghi lasciati a se stessi, noi dobbiamo far si che il popolo se ne riappropri, che li faccia suoi. Più ci riapproprieremo della nostra città, più saremo forti; più saremo forti, più avremo le risorse per quella che sarà la battaglia successiva, quella reale contro il potere.
Allo stesso tempo una forza del popolo deve continuare a denunciare le continue nefandezze del sistema occupandosi dei continui scandali perpetrati su Roma e sulla pelle dei suoi cittadini. Azione, informazione, denuncia e coesione, queste sono le armi per la lotta laterale. Oggi siamo all’inizio di un lungo ed impegnativo cammino, un cammino da fare insieme, un cammino che è l’unica possibilità che abbiamo per uscire da una situazione che non può che peggiorare, a meno che non crediate ancora a quello che ci dicono loro. Saremo il loro virus o cancro se preferite ma, dobbiamo essere uniti.

Gente

Gente consumata dall' asfalto


con le mani mendicanti

che ricerca dentro i secchi

i rifiuti di altra gente

consumata dal denaro

con le mani più curate

che ricerca nelle banche

i rifiuti di altra gente

consumata dal potere

con le mani mai usate

che ricerca dentro il mondo

i bei frutti della terra

consumata dalla gente

con un anima impotente

lei vorrebbe che la gente

si curasse un po' di lei

si curasse un po' di noi

che cerchiamo dentro il mondo

quel che c’era e più non c'è

consumato dalla gente

dallo spreco incessante

da una cecità evidente

e da un anima indecente





1998

La bella politica (καλή πολιτική)

Questo scritto è la mia difesa personale di una delle più grandi passioni della mia vita e punto di partenza del movimento di cui faccio parte, il MOVIMENTO PER ROMA fondato da Michele Baldi: La politica.



Questa nobile dottrina ha subito nel corso degli anni una progressiva ed inesorabile svalutazione, fino ad arrivare oggi ad una connotazione quasi esclusivamente negativa soprattutto fra la gente comune. Davanti a politici collusi, corrotti e privi di morale, la gente ha perso la fiducia in quella che dovrebbe essere la classe eletta dei governanti. Oggi quando si afferma di fare politica, la reazione media delle persone è di dileggio e scherno. Sinceramente non me la sento di negare l’evidenza, spesso non trovo le parole per difendermi tali sono gli scempi perpetrati dai politici attuali. Resta il fatto che non sopportiamo di essere accomunati a certi personaggi, non possiamo accettare di essere messi nel medesimo gruppo di tali individui. Ed allora noi non diremo più di fare politica ma BELLA POLITICA (frase cara a Michele Baldi), quella fra la gente e per la gente. Sarà dura vincere la normale diffidenza di un popolo che ne ha viste fin troppe ma, faremo di tutto per convincervi e per rivalutare quella che è la nostra passione e far si che tutta la politica divenga Bella politica e riprenda finalmente gli obiettivi e la considerazione a lei più appropriati. Controllateci, valutate le nostre iniziative ed in fine giudicateci ma, se ci troverete sinceri e degni, non abbandonateci perché solo con voi possiamo avere la forza necessaria per la nostra lotta.
La bella politica può esistere solo con l’interazione fra movimento e popolo, se il movimento viene lasciato solo in balia delle lobby di potere odierne, non ha possibilità di riuscita. Ed allora stateci vicini, state vicini al nostro movimento ed al suo fondatore Michele Baldi che da tempo conduce una lotta impari e solitaria contro questo stato di cose. Non basta più il solo lamentarvi, noi vi chiamiamo e vi chiediamo di partecipare perché solo con la partecipazione può esserci la vera libertà e non questo fittizio surrogato di essa .