venerdì 17 aprile 2009

una giornata a L'Aquila

Ieri mi aggiravo sonnecchiante per via tuscolana alla ricerca di un paio di Jeans , all’improvviso squilla il telefono , è il mio nuovo amico (spero di poterlo dire) Giuseppe Cuscusa , che mi dice “ hei Fabrizio c’è un’emergenza servono fornelli da campo , sacchi a pelo ed indumenti intimi “ , “ ok “ dico io “ ci risentiamo fra un paio di ore “. La sera ci siamo incontrati per raccogliere le cose e ci siamo dati appuntamento per la mattina seguente .Ore 9:30 partenza da Roma , ore 11:30 circa arrivo nella zona commerciale Pile di L’Aquila .In un capannone, che fino al giorno del terremoto era una fabbrica di bare e lapidi ,è stato organizzato un cento di raccolta e smistamento degli aiuti .Questo centro è gestito da un giovane Politico locale , Salvatore Santangelo ma, arrivando al centro non capirete mai chi è ; è uguale agli altri volontari , scarica casse , da indicazioni ; solo guardando bene vedreste che mentre fa tutto questo parla con l’auricolare al cellulare ,gestisce , smista gli aiuti sia nei vari campi che nelle singole famiglie , parla con politici ( se non mi sbaglio mi sembra di averlo sentito parlare anche col nostro sindaco Alemanno ) , la cosa più strana è che non c’è un cameramen, un straccio di fotografo , non c’è pubblicità e pensare che il giorno prima la sua avversaria politica si era presentata presso un campo per consegnare 10 ( avete capito bene , proprio 10 ) uova di pasqua con tanto di fotografo personale . Ah che strano politico ma, torniamo a noi , si carica qualche furgone , se ne scarica un altro , si dividono gli aiuti per genere . Poi arriva il momento di smistare gli indumenti , nuovi , seminuovi e via dicendo . Colgo l’occasione per ricordare ad alcune persone , fortunatamente una piccola minoranza , che prendere una tragedia come opportunità per svuotare le cantine non è proprio una buona azione ,mi spiego meglio , se una cosa è da buttare per voi , lo è anche per queste persone , non sto qui a dirvi cosa ci è capitato fra le mani mentre dividevamo gli indumenti . L’atmosfera è quello che è ma si lavora duro , nel magazzino ci sono solo volontari , non quelli ufficiali , pompieri , protezione civile ecc. ,qui ci sono dei gruppi spontanei formati per lo più da ragazzi Romani ed Abruzzesi , ognuno fa ciò che può .Verso le 14:00 le donne del posto ci hanno preparato un bel piatto di pasta , perché quella è ancora casa loro , anche se fisicamente magari non esiste più , l’orgoglio e l’ospitalità di questa gente esce fuori lampante anche e soprattutto in questi momenti , momenti in cui loro non rinunciano a far gli onori di casa e a far star bene il proprio ospite .Dopo pranzo carichiamo l’auto di Giuseppe Cuscusa e partiamo , sempre sotto indicazione di Salvatore Santangelo , verso un piccolo gruppo di persone di stanza in una frazione a 35 km da L’Aquila.Il centro cerca di occuparsi soprattutto di quei piccoli nuclei che per i più disparati motivi non sono negli accampamenti ufficiali , di quelle famiglie che sono rimaste nelle loro case ed hanno montato le tende nei giardini e che comunque non possono fare spesa perché i negozi sono chiusi ed in più le banche del luogo hanno bloccato i conti . Queste famiglie fuori dal circuito ufficiale della solidarietà hanno grosse difficoltà ad andare avanti . Questo non è certo un attacco o una critica verso gli apparati che si stanno occupando della situazione aiuti ma, una sottolineatura sul fatto che servono e sono utili anche iniziative diverse e più piccole come quella di cui vi stò parlando , queste essendo più snelle e conoscendo bene il territorio , sono più agili e possono arrivare fino ad una famiglia in una piccola e sperduta frazione , togliendo anche un peso alle strutture ufficiali che hanno già il loro gran da fare nei numerosi campi attivi .Ma torniamo al racconto .Dopo esserci persi un paio di volte per quelle strade , io e Giuseppe arriviamo presso la famiglia che aveva chiesto l’aiuto del centro . Ci accoglie un uomo sui 40 , è il padre di famiglia , è scosso , provato . Apriamo il cofano dell’auto e scarichiamo , lui ci ringrazia mille volte , ci chiede di dove siamo , ci offre prima un pranzo , poi un caffè , sente il bisogno di questo ; un uomo che ha sempre lavorato , che ha da sempre badato alla sua famiglia , si trova a dover chiedere per sopravvivere ,il danno psicologico di queste tragedie è pari se non superiore a quello materiale , decliniamo gentilmente l’invito e ripartiamo per il magazzino . Dopo aver sbagliato un altro paio di strade siamo di ritorno giusto in tempo per scaricare un altro furgone . Questo furgone è di un gruppo gestito da un centro sociale mentre il magazzino è gestito da ragazzi tendenzialmente di destra , questo a dimostrazione che in certi momenti l’ideologia deve necessariamente passare in secondo piano , se poi accettassimo questa situazione anche nel quotidiano sarebbe il massimo ma, questo è un altro discorso .Salvatore chiama tantissime persone , vuole far sapere a chi ha bisogno che può passare al centro per rifornirsi dei beni di prima necessità , cerca di spargere la voce .Verso le 17:00 cominciano ad arrivare le prime famiglie , c’è la signora che cerca un giubbotto pesante perché qui la sera fa molto freddo , la mamma che cerca il latte in polvere ecc., noi siamo come dei commessi , diamo indicazioni , se possiamo serviamo la gente .Molti hanno remore , non vogliono approfittare della cosa , un uomo ci chiede “cosa possiamo prendere ?”allora Salvatore prende uno scatolone vuoto lo da all’uomo e dice “prendi quello che ti serve” , lui ci guarda , per un momento quasi sorride , e va , sembra un supermercato solo che non si paga .Il sole stà calando , è ora di tornare a Roma , è stata una strana Pasqua , salutiamo tutti e ci diamo l’arrivederci perché sicuramente torneremo , saliamo in macchina e partiamo , siamo stanchi ma non è quella stanchezza tipica del giorno lavorativo è quella stanchezza che ti fa sentire pieno , che ti farà dormire bene . Un grazie sincero va a tutti quei ragazzi che sono lì da giorni e che dormiranno nel capannone , pronti a ricominciare domani lo stesso duro lavoro , a Salvatore Santangelo una vera scoperta , a Giuseppe Cuscusa che mi ha permesso di dare un piccolo contributo e che spero me lo permetterà ancora . Grazie a tutti , c’è ancora molto molto da fare ma , fortunatamente ci sono tante brave persone che faranno di tutto per far si che questa gente non venga abbandonata e dimenticata .Roma 12\04\09


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