martedì 12 ottobre 2010

Tg5, giornalismo, servilismo e deontologia. 6-9-2010

Mentre assaporavo il mio cappuccino mattutino mi sono imbattuto, mio malgrado, in un servizio sul nucleare del tg 5. Il giornalista dopo aver tessuto sperticate lodi su questa pulita e redditizia energia, si è buttato in dichiarazioni tipo:“ L’Italia votò no solo perché il referendum fù molto vicino alla tragedia di Cernobyl, a mente lucida, non sarebbe successo!!” e ancora “ Oggi le centrali son sicurissime, bisogna solo farlo capire alla gente impreparata” Chi è costui? Chi è questo ignorante?!!

L’informazione in Italia è ad un livello talmente basso che la vergogna di appartenere a questo paese aumenta di giorno in giorno. Tutte le menti libere sanno cos’è il nucleare; tutte le menti pulite sanno che non è affatto pulito; tutte le menti oneste sanno che non è redditizio energeticamente. Ma loro, pagati ed ammaestrati parlano di una cosa che probabilmente neppure conoscono, che neppure lontanamente hanno mai studiato. A loro basta che il padrone ordini e sarebbero pronti a dire che Hitler era un filantropo e Gandhi un guerrafondaio. Sempre in ginocchio davanti al padrone, sempre, con la lingua ben allenata, pronti a leccar qualche culo potente. Questi ignoranti non sanno neppure cosa è una scoria radioattiva, non conoscono le percentuali di produzione energetica mondiali, non hanno mai letto( ma leggono mai?) un rapporto sul nucleare effettuato da fonti libere. L’unica cosa che conoscono è la voce del padrone, quella si, la riconoscerebbero anche in mezzo ad un milione di voci e per essa e per ciò che ne consegue sono pronti a mettere sul piatto il loro destino e quello dei propri figli. Siete dei servi sciocchi, dei giullari di corte il vostro onorato mestiere grida vendetta e con lui ogni piccolo rimasuglio di coscienza che vi parla. Il cittadino medio non ha armi contro questa informazione, contro questa mistificazione della realtà. La supposta nucleare è pronta ed indovinate nel culo di chi andrà………….

Nessun commento:

Posta un commento